Cormac
McCarthy
20 luglio 1933
Providence, Rhode Isand, Stati Uniti
Scrittore,
drammaturgo e sceneggiatore statunitense.
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Triologia della
frontiera |
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Città della
pianura
1999
Primi
anni Cinquanta. John Grady Cole e Billy Parham lavorano in
un ranch fra il Texas e il Messico. Insieme allevano
cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi
cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello
John Grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli
la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il
protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo
epico e metafisico. Ultimo capitolo della "trilogia della
frontiera", Città della pianura parte dove arrivavano i
primi due romanzi, Cavalli selvaggi e Oltre il confine. In
un West sempre più al crepuscolo, la natura esplode fuori e
dentro i protagonisti, splendida e spietata. E se percepire
il respiro delle cose, restituirlo nella forma di una
superiore sapienza, è privilegio di pochi, nemmeno quei
pochi possono cambiare gli eventi: possono soltanto far
sentire la misteriosa forza che tiene insieme gli alberi,
gli animali e i destini degli uomini.
Pag. 340
Voto 4,50/5 |
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Cavalli selvaggi
1996
Texas,
1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e
alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme
all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce
alla frontiera e più in là al Messico, inseguendo un passato
nobile e, forse, mai esistito. Attraverso la vastità di un
territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si
aggiunge il tragico e selvaggio Blevins, intraprendono un
viaggio mitico che li porterà fin nel cuore aspro e desolato
dei monti messicani. Qui la vita sembra palpitare allo
stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di Alejandra
possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo". Con
una narrazione che all'asciuttezza stilistica di Hemingway
unisce la ritmicità incantatoria di Faulkner, McCarthy
strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con
sorprendente potere evocativo, alla letteratura.
Pag. 304
Voto 4,50/5 |
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Oltre il confine
1995
A
consolidare la fama di McCarthy, da una decina d'anni
riconosciuto come il vero erede di quella intensità
visionaria che risale a Melville e a Faulkner, è stata
questa suggestiva storia di un viaggio iniziatico. Alle
soglie della seconda guerra mondiale, Billy, giovane figlio
di un piccolo allevatore del New Mexico, riesce a catturare
la lupa che minaccia il bestiame, ma non la lascia uccidere:
cerca anzi di riportarla sulle montagne messicane, di
restituirla al suo mondo, che è poi anche quello di una
nonna molto amata. Comincia un lungo viaggio avventuroso che
porterà Billy e il fratello Boyd a perdersi e a ritrovarsi
in un paesaggio metafisico e spietato.
Pag. 374
Voto 3,50/5 |
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Suttree 2009
Per
vivere Suttree pesca pesci gatto nelle acque limacciose del
fiume Tennessee. E sul fiume vive, in una baracca
galleggiante ai margini della città di Knoxville, fra ratti
reali e metaforici. Ci si è trasferito dopo aver abbandonato
un'esistenza di privilegi borghesi e pastoie religiose; l'ha
fatto per vivere. Ora nel suo nuovo mondo impara ciò che il
fiume insegna: che nel tutto in movimento - quel flusso ora
grigio, ora bruno, nero, marrone, color peltro, ardesia,
inchiostro o carbonio della cloaca maxima - "il colore di
questa vita è acqua" e perciò solo "le forme più primitive
sopravvivono". Alcune di esse finiscono impigliate nelle sue
reti di pescatore e, volente o più spesso nolente, Suttree
deve tentare di portarle in secca, magari immergendosi con
loro in liquidi a più alta gradazione. Prima fra tutte la
forma di uno spassoso troglodita come Harrogate, giovane
topo di campagna con una passione contronatura per i
cocomeri e una determinazione tanto candida quanto feroce a
trasformarsi in ratto di città. A fianco di questo novello
Huckleberry Finn e dei suoi guai Suttree impara altri colori
dell'infinito scorrere.
Pag. 560 Voto 4/5 |
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La strada
2007
Un uomo e
un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un
carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada
americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci
anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse
nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo,
senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è
storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più
calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria
vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi
piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi
all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta
proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel
carrello, il cibo è poco e devono periodicamente
avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare.
Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un
supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima
volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di
predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva
attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni
arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia,
senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è
affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave
abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una
salvezza possibile...
Pag. 220
Voto 4/5 |
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Non è un
paese per vecchi 2006
Siamo al confine tra Texas e
Messico, in un paese che ha abbandonato i vecchi valori per
cadere in preda a una violenza cieca e incontrollata. Tale
violenza si incarna in Anton Chigurh, un assassino
psicopatico munito di un'arma micidiale e di una
pericolosa filosofia della giustizia. Il suo
avversario, un uomo del passato che non sa farsi una ragione
della ferocia del presente, è lo sceriffo Bell. Entrambi
sono alla ricerca di Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam
che mentre cacciava antilopi sul Rio Grande si è ritrovato
sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia tra
narcotrafficanti, e ha colto al volo un'occasione che si è
rivelata troppo grande per lui. L'inseguimento si svolge
lungo e oltre il confine, in un crescendo di suspense e
violenza. Il destino di Moss, erede di tutti i cowboy di
McCarthy e dei loro valori di dignità e onore, dipende da
quale dei due inseguitori lo troverà per primo.
Pag. 251 Voto 4/5 |
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Il guardiano
del frutteto 2002
Tre
uomini (il vecchio Zio Ather, il giovane Sylder che
contrabbanda liquori e il ragazzino John), sono i
protagonisti di una vicenda che ruota attorno a un cadavere,
quello del padre di John, ucciso da Sylder e vegliato da
Ather in un orto fra le montagne del Tennessee. Ma in
un'agghiacciante commedia degli errori nessuno dei tre ha
davvero compreso l'identità dell'altro. Il romanzo, primo
dell'autore, ricorre a una lingua volutamente arcaica.
Pag. 225
Voto 3,50/5 |
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Figlio di
Dio 2000
Lester
Ballard è un uomo violento, dal passato difficile. Avendo
perso ogni cosa, vive nell'abbandono e da sempre sfida e
aggredisce i cittadini del suo paese, East Tennessee. Viene
incarcerato, con l'accusa di violenza carnale. Quando si
scopre che non è colpevole, gli viene concessa la libertà,
il permesso di vagare a piacere, razziando e depredando la
popolazione con le sue strane voglie. Normali e casuali
incontri per commissioni in merceria, dal maniscalco e
all'emporio diventano scene di travolgente forza insieme
comica e grottesca. Mentre la storia precipita verso il suo
indimenticabile finale, McCarthy dipinge le realtà più
sordide della vita con senso umoristico oltre che di
partecipazione umana.
Pag. 172
Voto 3,75/5 |
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Il buio fuori 1997
Culla e
Rinthy, due fratelli che vivono all'inizio di questo secolo
nel Sud degli Stati Uniti, sono amanti e hanno un bambino
che, appena nato, viene abbandonato da Culla nei boschi.
Rinthy parte alla ricerca del piccolo, che nel frattempo è
stato raccolto da un calderaio ambulante e affidato a una
balia. Nel frattempo anche Culla parte alla ricerca della
sorella. Ha così inizio un vagabondaggio parallelo nella
poverissima regione dei monti Appalachi dove ogni incontro
rappresenta un pericolo, ogni viandante un potenziale
assassino. Ma i due fratelli affrontano la strada con una
sorte di testardo candore, con un'innocenza disperata che li
porta fino in fondo al loro terribile destino.
Pag. 208
Voto 3,75/5 |
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Meridiano di
sangue 1996
A metà
Ottocento, al confine tra Messico e Stati Uniti, una banda
di killers professionisti annienta tutto quello che trova
sul suo cammino. Un ragazzo del Tennessee, fuggito di casa,
si unisce a una banda di cacciatori di scalpi. La banda ha
un regolare contratto per sterminare gli Apaches e lascia
dietro di sé una scia di sangue che sembra apparire
all'orizzonte come un tramonto infuocato. Fino a quando i
massacri diventano imbarazzanti per quelli stessi che li
avevano commissionati. Trent'anni dopo l'uomo del Tennessee
che da ragazzo aveva attraversato il "meridiano di sangue",
ritroverà il giudice Holden, uno della banda, chiamato a
leggere la sua ultima, definitiva sentenza.
Pag. 298
Voto 4/5 |
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29.09.2000 - FraBaGi -
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